Di che genere di ansia soffro?
Frequentavo la scuola di specializzazione a indirizzo cognitivista e durante una lezione un professore ci disse: “L’ansia è come il fegato, tutti ce l’abbiamo, per cui dire ho l’ansia non vuol dire nulla, anzi per fortuna che ce l’abbiamo, come per fortuna che abbiamo il fegato. E’ necessario capire è di che tipo di ansia si tratta e quale tipo di conflitti e emozioni nasconde?”
L’ansia può essere normale e adattiva. Questo stato di attivazione psico-fisica può servirici ad affrontare in modo più performante ed efficace le varie le situazioni che vogliamo e dobbiamo affrontare, come ad esempio l’ansia prima di un esame o prima di un colloquio di lavoro.
In altre condizoni l’esperienza ansiosa può essere funzionale o addirittura salvifica quando si presenta come una reazione d’allarme contro uno stimolo reale e conosciuto come potenzialmente pericoloso e permette all’individuo di potenziare le sue risorse e affrontare meglio il pericolo.
L’ansia “buona” ha queste due caratteristiche:
– ci permettere di affrontare le situazioni;
– ci permette di metterci in salvo.
– l’intesità e la durata sono gesitibili e non abbiamo la percezione di perdere il controllo.
L’ansia cattiva
Veniamo ora all’ansia “cattiva” o patologica,che invece ha questo volto:
– è disadditiva, distruttiva, blocca il soggetto, impedendogli di prendere decisioni. Ad esempio lo studente bloccato che non riesce a dare esami;
– è intensa, pervasiva;
– è duratura.
Il soggetto è spaventato, teme di perdere il controllo e si sente impotente e in balia di questo stato. Si possono avere attacchi d’ansia (picchi d’ansia molto acuti) o ancor peggio attacchi di panico, durante il quale la persona esperisce una forte sensazione di morte.
L’ansia patologica causa distorsioni cognitive, come idee ossessive, aspettative catastrofiche, errori di attribuzione e causa la sovrastimolazione del sistema nervoso e degli organi ad esso collegati (Palomba, Buodo, 2004).
Solo nel caso in cui il soggetto si trovi in questa condizione è necessario richiedere l’ aiuto di un professionista.
Sarà necessario mettere a fuoco che cosa sta accadendo alla persona e per quale ragione sta così male, capire quali sono i conflitti, i bisogni e le emozioni che si nascondono dietro a questo sintomo.
Nei casi piu severi potrebbe essere necessaria anche la somministrazione di farmaci come benzodiazepine e/o antidepressivi.
Fra le terapie per la cura dell’ansia patologica, la Terapia Cognitiva è considerata fra i trattamenti più efficaci per i disturbi ansiosi.
Cinzia Gallone
Psicologa-Psicoterapeuta