“Ansia” possiamo dire che è il termine più abusato nel linguaggio comune quando si parla di disturbi di carattere psicologico. Spesso “ansia” è usato come sinonimo di generiche condizioni di apprensione, nervosismo e stress, molto comuni nella vita quotidiana, che nulla hanno a che vedere con il disturbo psicologico vero e proprio. Di fatto, l’ansia è una situazione psicologica che interferisce severamente con le prestazioni psico-intellettive, impedendo di fissare la mente su problemi e situazioni specifiche e di elaborarli, limitando la possibilità di svolgere le attività abituali.

Come per la depressione maggiore, l’ansia è legata all’alterato funzionamento di alcuni circuiti cerebrali, che in parte coinvolgono il sistema della serotonina e della noradrenalina. Si tratta di un disturbo che non necessariamente insorge in risposta a stimoli esterni, anche se eventi stressanti aggravarne le manifestazioni.

Il disturbo d’ansia può manifestarsi in un qualunque periodo della vita, più spesso in corrispondenza di periodi di transizione critici o di fronte a scelte difficili. A soffrirne sono soprattutto le donne, ma non è raro che si manifesti nei bambini e negli anziani, soprattutto se affetti da malattie croniche.